venerdì 5 febbraio 2010

I tagli alla A036

Esaminando i nuovi regolamenti di licei, tecnici e professionali approvati dal Consiglio dei Ministri del 4 Febbraio 2010 è possibile ora definire con maggior chiarezza le criticità che potrebbero emergere in termini di gestione dell’organico docenti.
Particolarmente difficile appare la situazione della classe di concorso A036 (“Filosofia e scienze umane”). A partire dai dati ufficiali forniti dal Ministero dell’Istruzione alla Settima Commissione di Camera e Senato è possibile infatti simulare, con una certa precisione, cosa accadrà entro il 2014. Complessivamente, se non verrà modificato lo schema di regolamento delle classi di concorso, scompariranno quasi 1.300 cattedre, generando così un elevato numero di esuberi difficilmente gestibili. Passiamo quindi ad una descrizione più analitica ed articolata della situazione.

Nel settore dei licei (vedi allegato) questa classe subirà un taglio notevole di circa 1.260 cattedre per:
- la forte riduzione delle scienze umane nell’opzione economico-sociale (-46%), che subentrerà agli attuali licei delle scienze sociali (circa 500 cattedre in meno)
- la sensibile riduzione delle discipline di indirizzo nel liceo delle scienze umane (-15%), che subentrerà alle sperimentazioni socio-psico-pedagogiche (circa 170 cattedre in meno)
- la sottrazione dell’insegnamento di filosofia nel liceo delle scienze umane e nell’opzione economico-sociale (circa 730 cattedre in meno)
- l’attribuzione dell’insegnamento di filosofia nel liceo artistico e coreutico-musicale (circa 130 cattedre in più)
- l’attribuzione dell’insegnamento di filosofia nell’opzione “scienze applicate” dello scientifico (appena 20 cattedre in più, dal momento che già oggi la A036 insegna questa disciplina in almeno 2/3 dei licei scientifico-tecnologici, dove subirà invece, con l’entrata in vigore della riforma, una riduzione oraria).

Nel settore dei tecnici e dei professionali è prevista invece una sostanziale stabilità, per:
- l’eliminazione di tutti i progetti brocca che prevedevano l’insegnamento della filosofia negli istituti tecnici e la soppressione di tutti gli istituti tecnici per le attività sociali in cui era presente l’insegnamento di psicologia e pedagogia (almeno 100 cattedre in meno)
- la riduzione delle ore di psicologia e scienze umane nell’istituto professionale “servizi socio-sanitari”, che subentrerà agli attuali istituti professionali per i servizi sociali (circa 55 cattedre in meno)
- l’incremento delle ore di “tecniche della comunicazione” nell’istituto professionale “servizi commerciali” (circa 300 cattedre, da dividere però con la nuova classe di concorso A-58)
- la progressiva riduzione delle ore di “tecniche della comunicazione” nell’indirizzo “accoglienza turistica” dell’istituto professionale “servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera”, in quanto dovranno essere divise con la nuova classe di concorso A-58
- la riduzione delle ore di “teoria della comunicazione” nell’istituto tecnico “grafica e comunicazione” perché, nonostante il lieve incremento di questa disciplina nel quadro orario, le cattedre dovranno essere divise con la nuova classe di concorso A-58.

E' evidente che, dal punto di vista dell’ottimizzazione dell’organico, appare davvero poco razionale togliere alla A036 l’insegnamento di filosofia nel liceo delle scienze umane e nella relativa opzione. Negli attuali licei socio-psico-pedagogici, con il passaggio al liceo delle scienze umane, questa classe di concorso perderebbe il 36% delle cattedre presenti, mentre negli attuali licei delle scienze sociali, con il passaggio all'opzione economico-sociale, subirebbe un taglio persino del 59%.
Complessivamente
, considerando l'organico attualmente in servizio in licei, tecnici e professionali, si rischia una riduzione di quasi il 40%.

La creazione di un elevato numero di esuberi, oltre a generare una situazione di oggettivo disagio in molti docenti ed istituti, compromettendo la continuità didattica e svalutando la nostra professionalità, rischia di ostacolare quel risparmio di spesa che rappresenta uno degli obiettivi dell’attuale riforma.
Per questo chiediamo al Ministero dell'Istruzione e al Governo di considerare soluzioni alternative, ricercando un maggior equilibrio tra classi di concorso. Cestinare infatti risorse professionali già presenti e qualificate per doverne assumere di nuove in altre classi di concorso ci sembra poco coerente rispetto agli stessi obiettivi di razionalizzazione dichiarati dal Ministero.


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