venerdì 27 novembre 2009

Audizione presso la Settima Commissione di Camera e Senato

Il giorno martedì 24 Novembre, in rappresentanza del gruppo “Docenti A036”, i coordinatori nazionali Damiano Cavallin e Luciano De Giorgio sono stati auditi dalla Settima Commissione di Camera e Senato che sta esaminando gli schemi di regolamento dei nuovi licei, istituti tecnici e professionali. Riportiamo il contenuto del loro intervento.
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Onorevole Presidente
Onorevoli Deputati

Vi ringraziamo per questa importante opportunità che ci consente di porre alla Vostra attenzione alcuni nodi problematici relativi alla struttura del nuovo liceo delle scienze umane.
Il bisogno di coniugare la tradizione dei nostri licei con le nuove esigenze della modernità non può che passare attraverso una piena valorizzazione delle scienze umane.
La complessità del mondo attuale richiede infatti ai nostri ragazzi competenze sempre più raffinate nell’analisi del sé, dei processi sociali e delle relazioni interpersonali; ed anche il mondo del lavoro ha bisogno di persone con elevata flessibilità di pensiero ed una forte capacità di adattamento ai cambiamenti.
Il valore e il senso delle scienze umane consiste oggi proprio in questo: nella loro capacità di fornire agli studenti una bussola per orientarsi, sia nella dimensione interna degli affetti e delle emozioni sia nella dimensione esterna del contesto sociale.
Per questo ci stupisce che nel nuovo liceo delle scienze umane le discipline caratterizzanti subiscano una così forte riduzione e che l’insegnamento della filosofia, da sempre assegnato negli ex magistrali ai docenti delle discipline di indirizzo, venga ora loro sottratto.

Il nuovo liceo delle scienze umane
La riforma oggi in discussione rappresenta per il nostro paese un’occasione fondamentale: si pone finalmente ordine all’interno delle numerose sperimentazioni esistenti e si riconduce il carico orario ed il numero delle discipline ad una dimensione adeguata e sostenibile. I quadri orari dei nuovi licei appaiono in linea con queste finalità, tutelando i percorsi didattici più diffusi e consolidati. Fa eccezione, tuttavia, il liceo delle scienze umane, che riduce radicalmente (fino al 60%) il peso delle discipline caratterizzanti.
Pertanto, come già evidenziato nella relazione presentata il 4 novembre dal Presidente della Settima Commissione della Camera, l’onorevole Valentina Aprea, “appare opportuno richiedere una migliore definizione dei quadri orari e dei profili relativamente al liceo delle scienze umane, al fine di delinearlo con maggiore nettezza

Il nuovo liceo delle scienze umane si articolerà in due opzioni:
- l’opzione base, che dovrebbe recepire l’eredità del liceo socio-psico-pedagogico, la sperimentazione ex-magistrale oggi più diffusa, concentrandosi sulla persona, sulla mente, sul suo sviluppo e sulla sua formazione
- e l’opzione economico-sociale, che subentrerà invece alle numerose sperimentazioni del liceo delle scienze sociali, nel quale è stato abbandonato l’insegnamento del latino per concentrarsi maggiormente sullo studio del gruppo, della comunità e della società contemporanea

Liceo delle scienze umane - opzione base
L’obiettivo prioritario del primo indirizzo, secondo l’allegato A del nuovo regolamento, è: “conoscere i principali campi di indagine delle scienze umane e collegare, interdisciplinarmente, le competenze specifiche della ricerca pedagogica, psicologica e socio-antropologico-storica
Le discipline che dovrebbero caratterizzarlo sono dunque:
- la psicologia, che permette di conoscere la mente umana dal punto di vista cognitivo, sociale, evolutivo e clinico
- la sociologia, che sviluppa una conoscenza della complessa realtà che ci circonda;
- la pedagogia, che propone la storia dei diversi modelli educativi, affrontando alcuni temi rilevanti per l’educazione attuale.

Il quadro orario proposto, però, non appare coerente con l’intento dichiarato.
1. L’elevato numero di materie non consente infatti un’adeguata concentrazione nello studio, disperdendo l’attenzione degli studenti. Il liceo delle scienze umane presenta già 11 diverse materie nel primo biennio e ben 13 negli ultimi tre anni, riproponendo così la stessa frammentazione, giustamente criticata, del progetto Brocca. Gli altri licei prevedono, invece, al massimo 11 diverse discipline.
2. Il ridotto numero di ore dedicate alle discipline di indirizzo impedisce poi una netta caratterizzazione di questo percorso. Mentre negli altri licei alle discipline di indirizzo sono dedicate, nell’intero quinquennio, dalle 39 alle 57 ore settimanali, nel liceo delle scienze umane queste si riducono a sole 12 ore (cioè solo il 40% rispetto a quelle oggi destinate loro).
2.1 Particolarmente grave è l’eliminazione delle scienze umane nel primo biennio; oltre a compromettere l’identità dell’indirizzo, privandolo della sua specificità, non permette infatti l’acquisizione di abilità e competenze di base.
2.2 Ma anche lo scarso numero di ore riservato alle scienze umane negli ultimi tre anni non consente di affrontare in modo adeguato le discipline centrali di questo liceo e di promuovere una didattica aperta alla ricerca laboratoriale.
2.3 Infine la separazione dell’insegnamento della filosofia da quello delle materie di indirizzo rischia di rompere la stretta correlazione esistente tra questa disciplina e le scienze umane. Ricordiamo che il programma di filosofia e pedagogia ha sempre previsto, soprattutto in terza e quarta, l’esame dei medesimi autori; per questo appare opportuno mantenere associati i due insegnamenti per affrontare in modo coerente l’aspetto teoretico e quello pedagogico.
3. L’insufficiente qualificazione dell’indirizzo è causata anche dalla forte presenza di discipline non caratterizzanti, che impedisce di delineare con chiarezza il profilo culturale del liceo.
3.1 Ad esempio, fatta eccezione per il liceo linguistico, questo sarebbe l’unico indirizzo in cui verrebbero insegnati contemporaneamente latino e due lingue straniere.
Il peso dell’area linguistica, che copre così 36 ore settimanali nell’intero quinquennio, risulta quindi sproporzionato rispetto a quello delle scienze umane, che arrivano ad appena 12 ore nell’intero quinquennio.

Ci sembra dunque necessario:
1. ridurre il numero complessivo delle discipline
2. reinserire le scienze umane nel primo biennio
3. rafforzarle negli ultimi tre anni, garantendo lo studio sistematico di psicologia, sociologia e pedagogia
4. riassegnare l’insegnamento di filosofia ai docenti della A036, per mantenere il collegamento tra questa disciplina e le scienze umane
5. sarebbe poi opportuno reinserire l’insegnamento del diritto e dell’economia, in particolare al biennio
6. infine, sarebbe auspicabile rafforzare matematica ed inglese negli ultimi tre anni

Liceo delle scienze umane - opzione economico-sociale
Passiamo ora alla seconda opzione di questo liceo. L’asse culturale portante di questo indirizzo dovrebbe essere rappresentato da: sociologia, economia, diritto e antropologia.
Benché questo indirizzo appaia già più definito nella sua specificità, presenta alcuni problemi analoghi a quelli dell’indirizzo di base, in particolare:
1. ha un elevato numero di materie
2. ed un ridotto numero di ore dedicate alle scienze sociali, che vengono decurtate del 40% rispetto a quanto attualmente previsto.
Anche in questo caso appare quindi opportuno incrementare l’orario delle scienze sociali e riassegnare filosofia ai docenti delle materie di indirizzo.

Nuove classi di concorso, esuberi e risparmio di spesa
Vorremmo poi rivolgere la nostra attenzione al nuovo schema di regolamento delle classi di concorso. Se rimarrà invariato, verrà tolto ai docenti della A036 l’insegnamento di filosofia nei licei delle scienze umane. Entro il 2013 questi docenti subiranno un taglio di almeno 1.600 cattedre perdendo il 70% di quelle attualmente presenti nei licei socio-psico-pedagogici e il 50% di quelle esistenti nei licei delle scienze sociali.
Questa decisione si rivelerebbe quindi assolutamente controproducente:
- dal punto di vista didattico, in quanto penalizzerebbe l’identità specifica di questo indirizzo,
- dal punto di vista economico, poiché l’elevato numero di docenti in esubero impedirebbe quel risparmio di spesa che costituisce invece uno degli obiettivi di questa riforma.
Per questo chiediamo che l’insegnamento di filosofia nei licei delle scienze umane venga riassegnato ai docenti della A036, in coerenza con ciò che sinora è sempre accaduto negli ex istituti magistrali.

Proposte per gli istituti tecnici e professionali
Concludiamo con uno sguardo all’istruzione tecnica e professionale. Seguendo l’esempio di alcune positive e consolidate sperimentazioni, proponiamo di inserire psicologia della comunicazione negli indirizzi “Turistico”, “Amministrazione, finanza e marketing” e “Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera”, in quanto solo comprendendo gli effetti psicologici prodotti dalle interazioni verbali e non verbali è possibile sviluppare una comunicazione chiara e persuasiva nei confronti dei clienti, garantendo così un servizio efficace ed efficiente.
Chiediamo, poi, che i corsi ITAS – Dirigenti di comunità, soppressi dall’attuale riforma, possano covertirsi, non solo nell’indirizzo tecnico “Amministrazione, finanza e marketing”, ma anche nel nuovo liceo delle scienze umane, il cui piano di studi appare maggiormente in linea con le esigenze e le attitudini di molti studenti che hanno intrapreso questo corso di studi.

Sperando che le nostre osservazioni possano utilmente contribuire all’attuazione della riforma, vi ringraziamo per l’attenzione.

Gruppo "DocentiA036"
liceoscienzeumane.blogspot.com

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